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Prima di parlare di questa Panda, davvero unica, iniziamo a fare un po’ di chiarezza riguardo il significato della parola “restomod”. Per restomod si intende la pratica che prevede un aggiornamento tecnico con interventi anche sul telaio, motore e carrozzeria, e tecnologico, con aggiornamento delle dotazioni di sicurezza e della connettività di bordo, di una vettura storica. In altre parole si tratta di un restauro molto profondo che riporta nel presente le auto del passato. Non è un caso che l’azienda emiliana Inglourious Basterds Cycles abbia scelto come base di partenza per il suo progetto un vero e proprio pezzo di storia dell’automobile italiana: la (mitica) Fiat Panda 4x4.

L’idea è quella di poter dare al cliente la possibilità di cucirsi addosso il proprio esemplare. Dalla meccanica allo stile degli interni ogni dettaglio sarà configurabile secondo le proprie esigenze: sarà possibile scegliere i colori, i materiali e le parti meccaniche. Essendo un’auto pensata per affrontare qualsiasi tipo di percorso si potrà avere sia con cambio manuale a 5 rapporti o in alternativa con cambio automatico. La vettura sarà anche dotata di differenziali autobloccanti all’anteriore e al posteriore, assieme a nuove barre di torsione per essere performante anche quando l’asfalto finisce. Se immaginate che l’abitacolo della vettura sarà spartano e poco confortevole state commettendo un grosso errore. Dotazioni di bordo, sedili, sistema infotelematico, assemblaggi, materiali ed equipaggiamento sarà il cliente a sceglierli secondo il proprio stile. Tra le “chicche” c’è anche un ombrello alloggiato nella portiera, come per le lussuose Rolls-Royce e le Skoda, e un massiccio uso di pelle (ampissima la scelta) per tutto l’interno dell’auto. L’assetto firmato da Gb Assetti è regolabile con un’altezza da terra che potrà arrivare fino a 38 cm e con angoli di attacco e uscita di circa 45 gradi e di dosso di 15 gradi. Bella e curata dentro ma anche capace di affrontare percorsi in offroad duri ed impegnativi grazie ad una meccanica raffinata.

L’auto come detto sarà un Panda 4x4 prima serie modificata in tutto. La vettura "donatrice" sarà equipaggiata con un motore 1.2 aspirato a benzina da 75 Cv proveniente dalla Fiat Punto di prima generazione. Questo propulsore, un po’ obsoleto, è stato abbinato ad un alternatore che recupera una parte di energia in frenata e la restituisce fornendo qualche cavallo extra nelle fasi di accelerazione. Se vogliamo paragonarlo ad un propulsore moderno potremo definirlo un mild-hybrid: anche se non sarà possibile marciare esclusivamente in elettrico la batteria riesce comunque a fornire energia di supporto a beneficio dei consumi.

Per il primo lotto di produzione è stato fissato un numero di 10 esemplari. L’obiettivo è quello di iniziare con i primi test drive a marzo e con il vero e proprio debutto in grande stile previsto per il mese di giugno. Il prezzo? Si parte da 58.ooo euro. Un costo decisamente alto per una Panda ma quest’auto, nata dalla “follia geniale” di un’azienda italiana, è un oggetto che probabilmente farà girare le teste e prolungherà ulteriormente la storia di un'icona su quattro ruote.

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